martedì 17 marzo 2009

16,Marzo, 2009.

16 marzo 2009 … Ieri, nel primo pomeriggio, ho lasciato l’auto nei pressi del ristorante Perd’e Cerbu , avviandomi al percorso che conduce a Punta S. Michele, un passo dopo l’altro sono arrivato alla chiesetta di San Giovanni Battista, dove inizia il bosco, il sentiero come un grande serpente striscia arrampicandosi fra massi giganteschi rotolati giù per il pendio, scolpiti dall’acqua e dal vento quando il mondo ancora era giovane e le montagne erano più alte; quello è un luogo incantato, nel quale, se sai farti più piccolo, ogni cosa ti appare in tutto il suo splendore, ma se lasci che l’ombra veli il tuo cuore, allora dall’ombra degli anfratti e delle grotte, le ombre ti osservano, ti spiano, man mano che procedi il viottolo si fa più ripido, più stretto, illuminato da qualche raggio di sole che faticosamente filtra dalle fronde che lo ricoprono completamente formando un cunicolo; poi dopo una curva come per incanto la luce abbagliante rimbalza sulle rocce ai piedi del precipizio nel punto in cui il cammino volge a nord ovest, la roccia nuda sale a perpendicolo, vertiginosamente, altissimi nel cielo due astori disegnano ampi cerchi … “ Quando l’uccello è sospinto dal vento, esso va sempre declinando per moto obliquo; e quando si vole rilevare alla sua prima altezza, esso si rivolta indietro colla velocità dello acquistato impeto, il quale si consuma contro il vento che se li fa conio e lo rileva più alto della già lasciata altezza; donde poi discende colla già detta obliquità, dopo la qual fa il medesimo che di sopra dicemmo; e così, sempre acquistando gradi d’altezza, si leva alfine al suo disiato loco.”( Leonardo Da Vinci) … Poco più in la, dove la gola si stringe tendendo a settentrione, altissima, vicina alle nubi candide che la sovrastano, si può contemplare la vetta abitata da colossali draghi di ferro … “Quis ut Deus” ... arrampicandomi, pensavo alle parole di Irene, mia carissima amica e allieva “ Scrivi nel Tuo Blog !! ” ma ancora dubito che fra queste mie parole possiate trovare qualcosa di utile, tuttavia la speranza, che qualcosa di buono possa germogliare in qualche angolo nascosto di questo racconto, mi spinge a superare i dubbi …
Vi dirò un poco alla volta quel poco che so dell’Arte … Un poco alla volta così come sono capace.
Se avrete la pazienza di leggere districandovi fra metafore e allegorie, cercando nello spazio vuoto fra le parole, forse, si potrà trovare qualche briciola di verità, ed io, certo, imparerò da voi, se avrete la pazienza di scrivermi un commento.
A quanti poi pensano di non avere talento e temono che la via dell’arte sia Loro preclusa dico : “Sappiate che non ci sono cose impossibili fra quante riuscirete a credere … vigilando per distinguere fra fede e illusione; sapendo che la fede, così come l’intelligenza, è buona soltanto quando edifica”.
Che cosa è l’Arte?
Perché diciamo Opera d’Arte … pur sapendo che l’Arte è opera d’uomo.
… e l’Uomo, che cosa è ?
… Si! ... è un’impresa … è come imparare a volare!
… e per l’arte, così come per il volo, è necessario iniziare dal principio.
Del primo principio della scienza della pittura.
Il principio della scienza della pittura è il punto, il secondo è la linea, il terzo è la superficie; e questo è quanto a quello che si finge, cioè esso corpo che si finge, perché in vero la pittura non si estende più oltre che la superficie, per la quale si finge il corpo figura di qualunque cosa evidente.
Del secondo principio della pittura.
Il secondo principio della pittura è l’ombra del corpo, che per lei si finge, e di questa ombra daremo i principi, e con quelli procederemo nell’insculpire la predetta superficie. ( Leonardo Da Vinci – Trattato Della Pittura).
LA PITTURA AD OLIO SU’ TAVOLA : (come preparare le tavole )
(UN MODO SEMPLICE) prendete un legno compensato (meglio se marino) non troppo sottile, levigate la superficie con carta seppia (abrasiva di grana 100) dipingetene la superficie con tempera acrilica molto diluita (di colore bianco o preferibilmente di colore neutro di mezza tinta) lasciate asciugare bene, poi levigate ancora, ripetete l’operazione incrociando ogni volta le pennellate e levigando con seppie sempre più fini (360, 500, 800).
LA PITTURA AD OLIO SU TAVOLA : ( Uno dei metodi antichi per preparare le tavole)
Sono ottimi per lo scopo quei legni che siano stati utilizzati per costruire barche o le botti, perché essendo stati per anni a contatto con l’acqua di mare o con il vino sono diventati stabili; purché siano lasciati a bagno in acqua dolce e poi risciacquati più volte.
Tuttavia anche gli altri legni sono eccellenti, purché siano stagionati e la tavola sia ben costruita .
I legni più adatti sono quelli a tessitura larga pioppo, acero, betulla, tiglio, fra tutti preferisco il tiglio molto resistente alle sollecitazioni ortogonali alla fibra; le tavole è opportuno che siano prive di nodi (se proprio ci sono è necessario che siano estratti; i fori dovranno essere, chiusi con tasselli ben eseguiti).
1) Mettere in ammollo, il gesso di Bologna in acqua fredda per una notte.
2) Mettere la colla di coniglio in ammollo (ricoprire d’acqua fredda).
3) Versare gesso e colla in un unico recipiente e cuocere a bagnomaria avendo cura di evitare l’ebollizione.
4) Aggiungere per ogni Kg. ½ cucchiaino di allume di rocca.
5) Aggiungere olio di lino preferibilmente crudo. (diluire del colore ad olio in tubi, nell’olio di lino, se si vuole dare all’intonaco il tono e la tinta desiderati)
6) Setacciare con cura prima del’uso
7) Stendere sulla tavola ben levigata della colla molto calda , lasciare asciugare, levigare le asperità che si saranno formate, quindi spolverare e stendere il gesso con passaggi successivi senza eccedere nello spessore.

Un abbraccio.

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